Come si risolve una equazione di secondo grado senza termine noto?

Se sei capitato in questo articolo, probabilmente sai perfettamente come risolvere una equazione di secondo grado “completa”, ovvero che presenta tutti i termini (secondo grado, primo grado e termine noto), magari utilizzando il calcolo del delta. Adesso però ti è capitata davanti una equazione di secondo grado senza termine noto e non sei sicuro su come applicare le conoscenze. Ti mostrerò in questo articolo che risolvere una equazione di secondo grado “con sole x” (ovvero senza termini noti) è addirittura più semplice del caso completo.

Equazioni di secondo grado come questa

\(x^2 – x = 0\)

vengono chiamate spurie. Esse sono caratterizzate dal fatto che il coefficiente relativo al termine noto è nullo. Per risolvere ti mostrerò due metodi equivalenti.

Primo metodo. Immediato.

È possibile risolvere una equazione spuria rapidamente raccogliendo la x a fattor comune. Nel caso dell’esempio sopra possiamo scrivere

\(x^2 – x = 0\)

\(x \left(x-1\right) = 0\)

A questo punto, notiamo che a sinistra dell’uguale si è formato un prodotto. Un prodotto è zero se almeno uno dei suoi fattori è zero. Possiamo dunque trasformare la nostra equazione di secondo grado in due equazioni di primo grado

\( x= 0\)

\( x – 1 = 0\)

È facile intuire che 0 è sempre soluzione di una equazione spuria, mentre la seconda soluzione la otteniamo dal secondo termine. Nel nostro caso \( x = 1\). Semplicissimo, vero?

Secondo metodo. Applichiamo ugualmente il delta.

Il metodo di risoluzione di una equazione di secondo grado mediante il calcolo del delta è applicabile anche nel caso di equazioni spurie con qualche accorgimento. Sappiamo che in generale la forma di una equazione di secondo grado è del tipo

\(a x^2 + b x + c = 0\)

dove \(a,b,c\) sono numeri che utilizziamo per calcolare il delta

\(\Delta = b^2 – 4ac\).

Il caso delle equazioni spurie, ovvero di equazioni di secondo grado senza termine noto, si ottiene per \( c = 0\). Nonostante \(c\) sia uguale a zero, nulla ci vieta di utilizzare la risoluzione attraverso il calcolo del delta. Nell’esempio sopra avevamo

\(a=1\)

\(b=1\)

\(c=0\)

Da cui segue che il delta è uguale a

\(\Delta = (1)^2 – 4(1)(0) = 1\).

Le due soluzioni sono dunque

\(x_{1,2} = \frac{- b \pm \sqrt \Delta}{2a}\)

da cui deriva che la prima soluzione è \(x_1 = \frac{-1+1}{2} = 0\) e la seconda è data da \(x_2 = \frac{-1-1}{2} = -1\). Queste coincidono con quanto avevamo trovato in precedenza, a dimostrazione che i metodi sono equivalenti.

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